“Bunker. Le fortificazioni del Vallo Alpino. Alto Adige 1939-1989”

Inaugurazione il 13 dicembre 2008 ore 17.30

Si tratta dei bunker e dei manufatti concepiti in funzione antitedesca e ripristinati dopo la Seconda guerra mondiale, nel contesto della Guerra fredda, come sbarramento difensivo contro le truppe del Patto di Varsavia.
La complessità e i costi del progetto iniziale determinarono la scelta di costruire dapprima opere fortificate semplici, di rapida esecuzione, posizionate lungo le possibili vie di penetrazione che in Alto Adige coincidevano con il corso dei fiumi Adige, Isarco e Rienza/Drava (le fortificazioni di Passo Monte Croce Comelico sul confine tra Bolzano e Belluno furono realizzate a difesa dalle infiltrazioni verso il Veneto e il Cadore).
I “bunker” si presentavano come manufatti difensivi realizzati in caverna (oppure fuoriterra in calcestruzzo e successivamente interrati e mimetizzati con vegetazione), composti da più postazioni e locali, talvolta distribuiti su più piani collegati da scale interne.
Le opere in caverna furono scavate in roccia e le strutture interne vennero realizzate in calcestruzzo. Il materiale di scavo veniva reimpiegato per la costruzione dei “malloppi” esterni a protezione delle camere di combattimento e degli accessi. Le camere di combattimento, con postazioni per cannoni o mitragliatrici, erano dotate di ampie feritoie e solitamente rinforzate da piastre metalliche dello spessore di 15 cm. Gli ingressi e le postazioni erano mimetizzati da telai rivestiti di cemento e vetroresina.
Alla fine degli anni ‘90, finita la Guerra fredda e cessata la ragione strategico-militare che aveva portato alla costruzione del Vallo Alpino, questi manufatti, scrupolosamente mimetizzati ed accuratamente inseriti nel paesaggio circostante, persero la loro funzione e lo Stato cedette l'intero sistema fortificato alla Provincia di Bolzano che si è trovata a gestire 350 manufatti, tra bunker e sbarramenti difensivi.
L'Ufficio Amministrazione del Patrimonio, dopo un'attenta valutazione, ne ha indicate venti per l'interesse storico e architettonico e ne ha deciso la conservazione per un uso culturale, didattico e turistico.
La prima fase del progetto di valorizzazione ha portato alla realizzazione di uno studio dettagliato dedicato ai manufatti di particolare valore; la seconda fase ne prevede l’apertura al pubblico di questi.

Il 27 marzo 2008 è stato aperto al pubblico il bunker n. 3 di Fortezza, che, per la posizione, le dimensioni e lo stato di conservazione, meglio si prestava a una funzione espositiva.
Il Servizio Patrimonio della Provincia di Bolzano ha realizzato la mostra “Bunker”, curata da Christina Niederkofler e Andrea Pozza e ospitata dal Museo della Guerra di Rovereto tra il 13 dicembre 2008 e l’11 gennaio 2008; in esposizione pannelli fotografici, cartografia d’epoca e materiali (uniformi, dotazioni, armi) impiegati in queste opere fortificate a partire dalla fine degli anni ’30 fino agli anni ‘80.

Info:
Museo Storico Italiano della Guerra
0464 438100
www.museodellaguerra.it