Werk Larino | Forte Larino

Forte Larino

Forte Larino è la principale di una terna di fortificazioni erette tra il 1860 e il 1862 a difesa della valle del Chiese da un eventuale attacco italiano.
In questa prima fase lo sbarramento di Lardaro era composto da forte Larino, Reveglér e Danzolino. Sebbene posti a circa una ventina di chilometri dal confine con il Regno d’Italia, i tre forti godevano di una posizione dominante. Nella loro costruzione furono adottate le soluzioni più efficienti dell’epoca: un forte sul tracciato stradale (Reveglér), appoggiato da un forte sovrastante (Larino) e uno sul lato opposto (Danzolino). I forti Larino e Danzolino, collocati l’uno di fronte all’altro, erano in grado di coprire tutti gli angoli morti. La collocazione su versanti vallivi opposti favoriva la soluzione militare “a tenaglia”, strategia particolarmente efficace.

Forte Larino, situato sul versante settentrionale del rio Reveglér, a 700 m di quota, è classico esempio di forte di prima generazione. Piuttosto ampio, a forma di “L” con i lati verso sud e verso valle ad un solo piano, presenta un cortiletto fortificato ad anticipare l’ingresso vero e proprio. Sul prospetto meridionale e su quello orientale si aprono i fori cannonieri e sul resto del perimetro, le feritoie fuciliere. Un fossato continuo circonda l’intera opera. Esteticamente è un bell’esempio di architettura fortificata, costruito con conci di granito lavorati a scalpello. La copertura è rivestita da manto terroso con erba rasa, per smorzare l’energia dei proietti. Il manto erboso veniva adottato per impedire che le piante, crescendo, potessero danneggiare con le radici la copertura del forte, compromettendone la tenuta stagna.
Nel suo periodo operativo, l’opera fu armata con 4 cannoni da 15 cm in ghisa e 4 da 9 cm. Era prevista una guarnigione di tre ufficiali e 122 uomini.
Nel 1879 il forte fu sottoposto a interventi di miglioramento, ma durante la Prima guerra mondiale la struttura, considerata obsoleta, fu disarmata e utilizzata come magazzino.

Progetto di recupero
La Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con i comuni di valle e il BIM del Chiese, ha promosso un progetto di valorizzazione storico-monumentale dello sbarramento di Lardaro.
Il forte, abbandonato subito dopo il completamento in quanto ritenuto non idoneo dal punto di vista difensivo, ha mantenuto pressoché intatte le sue caratteristiche tipologiche e costruttive. I primi interventi di restauro hanno riguardato la messa in sicurezza della struttura con opere di pulizia e impermeabilizzazione e una serie di interventi finalizzati al restauro conservativo e al riadattamento funzionale del complesso fortificato in uno spazio museale. Il percorso di visita è stato studiato in modo da garantire l’accesso a visitatori diversamente abili.

Circuito dei forti
L'opera fa parte del Circuito dei forti.

Come raggiungerlo
Il forte è posto nei pressi dalla strada statale delle Giudicarie; superato il paese di Lardaro, in direzione Storo, poche centinaia di metri dopo il paese, sulla destra si stacca una strada conduce al forte.

Bibliografia
- Le montagne dei forti. Paesaggi alpini e architetture militari nell'alta valle del Chiese. 1859-2014, a cura di Vittorio Carrara e Michela Favero, Fondazione Museo storico del Trentino 2014
- Il recupero dei forti austro-ungarici trentini, a cura di Morena Dallemule e Sandro Flaim, PAT 2014


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