Cima Cop di Breguzzo

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L'itinerario, decisamente lungo e impegnativo, offre panorami notevoli e permette di scoprire l'ambiente estremo in cui furono costretti a combattere i soldati impiegati nella cosiddetta “guerra bianca”.
Il percorso porta ai 2797 m di Cima Cop di Breguzzo (alcuni comandi austriaci la davano a 3001 m per garantire ai propri uomini maggiori rifornimenti e razioni) e presenta interessanti resti militari recuperati grazie all'intervento di enti e volontari, quali il gestore del rifugio Trivena.

Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.

ITINERARIO
Seguendo la statale 239 del Caffaro si imbocca la Val di Breguzzo a circa 5 km a sud di Tione. Con i mezzi è possibile salire fino a Ponte Pianone (1232 m), dove si parcheggia.
In circa un’ora di cammino si giunge al rifugio Trivena (1650 m). Qui è possibile pernottare o fare una semplice sosta, ma anche raccogliere informazioni sull'itinerario (in modo particolare in merito alle condizioni del tratto in alta quota) e visitare una piccola raccolta di cimeli.
Dal rifugio Trivena si prosegue verso Piano di Redont (1971 m) lungo il segnavia 223. Deviando a destra si seguono le indicazioni per il Passo di Breguzzo; il percorso si fa ripido. Questa parte della val Trivena, cinta da un corollario di vette, fa parte del Parco naturale Adamello Brenta e conserva evidenti tracce e testimonianze della Grande Guerra.
Da passo di Breguzzo (2768 m) si sale tra grandi massi morenici seguendo le indicazioni per cima Cop di Breguzzo, portandosi fino a un bivio a quota 2790 m e tenendo a destra per la Bocchetta dei Cacciatori fin quasi sotto la vetta. Superare l'indicazione per la Cresta Sud (piuttosto insidiosa e classificata PD+) e proseguire invece fino a pochi metri dalla bocchetta dove sbuca il sentiero che proviene dalla Val di Fumo e dove sono poste le indicazioni per la Cresta Nord. Si consiglia di seguire gli omini di pietra che a circa metà cresta si fanno poco visibili; è importante non cedere alla tentazione di portarsi sulla costa destra della cima che solo apparentemente è più facile. Ben presto la cima risulta visibile e la si può puntare cercando di mantenersi al centro della cresta.
Al ritorno, superata la Bocchetta dei Cacciatori, tenere per il passo di Breguzzo e poi per le Porte di Danerba (2716 m) su un tracciato che ripercorre la linea del fronte che giungeva al Carè Alto. Lungo il percorso si incrociano i resti di villaggio militare, trincee e postazioni. Alle porte di Danerba si scende verso la Val del Vescovo; al bivio si prosegue a sinistra e si scende, lungo un percorso piuttosto faticoso, verso il Piano del Redont. Da qui la discesa al rifugio Trivena e a Ponte Pianone si ripete il percorso dell'andata.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Oswald Kaufmann, Una cronaca di guerra, Regione Autonoma Trentino Alto Adige, Trento, 2002
Alberto Mognaschi, Bondo e Breguzzo nella Grande Guerra 1914 - 1918, Cassa Rurale di Bondo Breguzzo, 1985


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