Alta via Bepi Zac, Cima uomo

Alta via Bepi Zac_il Museo al Sasso Costabella_MGR

Quello che proponiamo è un itinerario interessante e spettacolare che unisce uno straordinario paesaggio naturale con panorami sulle più belle cime del Trentino orientale a segni della guerra in alta quota ancora integri. La difficoltà dell'escursione è alpinistica.
Qui erano attestate le truppe austriache e quelle tedesche dell'Alpenkorps; le truppe italiane cercarono di espugnare la linea con un attacco in forze nel giugno 1915 ma la conquista degli alpini di cima Campagnaccia fu vanificata dalla reazione dell'Alpekorps. Altri violenti combattimenti si ebbero nell'estate del 1916 e nel marzo 1917 con l'occupazione italiana di cima Costabella. La disfatta di Caporetto nell'ottobre seguente spostò il fronte e riportò la quiete su queste montagne.
L’itinerario percorre la cresta di Costabella e si conclude a forcella Ciadin con possibilità di rientro al passo di San Pellegrino. Offre un itinerario di straordinario interesse storico e con panorami a 360°. Ottimamente attrezzata con cordini metallici, scale e pioli va affrontata con kit da ferrata e un minimo d’esperienza d’alta montagna.

Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.

ITINERARIO
Punto di partenza è passo San Pellegrino, raggiungibile in auto da Moena oppure da Falcade se si arriva dal Veneto. È possibile lasciare i mezzi al parcheggio nei pressi della seggiovia Costabella. Da qui potete seguire il sentiero 604 in direzione passo delle Selle oppure evitare il primo tratto di salita utilizzando gli impianti.
Superando il rifugio Paradiso (quota 2130 metri) e varie indicazioni che rimandano a ricoveri delle truppe italiane e al “Colifon”, prima linea italiana, si arriva al rifugio Le Selle (circa un’ora e mezzo di cammino), snodo per le alte vie di questa zona: a destra (segnavia n. 637) la “Bepi Zac”, a sinistra la “Bruno Federspiel”, che corre sulla dorsale del gruppo montuoso dei “Monzoni”.
L’alta via “Bepi Zac” parte in ripida salita su terreno franoso e attrezzato con cordini e offre splendidi panorami sulle Pale di San Martino, sul Lagorai, sui Monzoni, sulla Marmolada e il gruppo del Sella.
Si passa per il Lastel Picol (2697 metri), per cima Campagnaccia (2737 metri) e poi, dopo vari saliscendi, per il Banc di Campagnaccia (2685 metri) dove vi è una prima possibilità di rientro al Passo San Pellegrino. Tra i tanti segni della Grande Guerra le gallerie che si devono attraversare e il ricovero austriaco per 12 soldati, il cui interno è originale e sembra abbandonato da pochi giorni.
Dopo il pianoro del Banc di Campagnaccia si sale verso cima Costabella (2759 m, postazione austriaca per mitragliatrice) e poi al Sass di Costabella, prima linea italiana. Il percorso in questo tratto è piuttosto aereo, con passaggi spettacolari. All'altezza del Sass di Costabella una variante consigliata porta con un breve canalino a visitare un punto di osservazione italiano nel quale sono raccolte la mostra fotografica “Guerra alla guerra” di Ernst Friedrich promossa dall'associazione Fronte dei ricordi.
Scesi per una lunga fessura nella roccia, attrezzata con scale e cordini, si guadagna la forcella Ciadin, dove termina la prima parte della Bepi Zac e dove è possibile rientrare al passo San Pellegrino lungo il segnavia 637 B.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- Associazione Storica “Fronte dei ricordi”, Frammenti di storia: la Grande Guerra tra Moena, Passo San Pellegrino e Falcade, Area Grafica, Cavalese, 2008.
- Heinz von Lichem, La guerra in montagna 1915-1918: il Fronte Dolomitico, Athesia, Bolzano, 1993.
- Giuseppe Borziello, La Val di Fassa: itinerari escursionistici, Cierre, Sommacampagna (VR), 2008.
- Giuseppe Borziello, Escursioni, Val di Fassa: Marmolada, Monzoni, Bocche, Cierre, Sommacampagna (VR), 2002.


Gallery