Monte Altissimo

Monte Altissimo_MGR (2)

L'escursione, altamente panoramica e priva di difficoltà, porta alla scoperta della parte sommitale del monte Altissimo.

Posto tra il Lago di Garda e la Vallagarina il monte Altissimo venne identificato dal Genio militare austro-ungarico come elemento del sistema difensivo del Tirolo meridionale. Tuttavia allo scoppio della guerra il monte non era stato ancora fortificato e i Comandi imperiali decisero di accorciare il fronte e stabilirono di arretrare le proprie linee difensive. Tutto il monte Baldo venne abbandonato; gli italiani conquistarono la cima del monte Altissimo già alla fine del maggio 1915, ottenendo in questo modo un ottimo punto di osservazione sull'area di Riva del Garda, la valle del Sarca e la Vallagarina. Tutta l’area presenta oggi molti segni di postazioni, trincee e piazzole d’artiglieria ma anche strade, mulattiere e resti di infrastrutture militari.

Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.

ITINERARIO
Per raggiungere Bocca del Creèr, punto di partenza del nostro itinerario, salendo da Mori si passa da Brentonico e passo San Valentino. Poco prima del passo si notano sulla sinistra alcune grandi rocce con feritoie realizzate dai soldati italiani. Al passo, sulla destra, si nota una stele con un bassorilievo del XVII sec. dedicato a San Valentino e una lapide del 1917 realizzata dalla Ia armata italiana. Ai bordi del villaggio turistico si trovano i resti di un piccolo cimitero militare, dove vennero sepolti una trentina di soldati italiani travolti da una valanga il 13 dicembre 1916; qui sono stati inoltre raccolti cippi e lapidi provenienti da altre località. Lunga la strada che porta alla Bocca del Creèr, realizzata dalle truppe italiane, si percorrono due gallerie, al cui interno sono ancora visitabili alcuni posti di osservazione. Presso Malga Tolghe durante la guerra sorgeva una stazione di pompaggio che inviava l’acqua, captata da una vicina sorgente, a un serbatoio in quota, da dove partivano varie diramazioni.
Raggiunta Bocca del Creèr, si lascia l’auto nei pressi dal Rifugio Graziani (1617 m, tel. 0464 8670095) e si prende la strada militare che conduce al Rifugio Damiano Chiesa. A metà del percorso sono visibili due plinti in cemento, che sostenevano una delle quattro teleferiche erette sul Baldo.
Dopo essersi concessi una piacevole pausa presso l’accogliente rifugio della SAT dedicato all’irredentista roveretano Damiano Chiesa (tel. 0464 867130), si prosegue fino alla cima (2079 m), dove la fatica dell’ascesa è ripagata da una splendida vista sul lago di Garda. A nord del rifugio si possono osservare numerose trincee (in parte restaurate), ricoveri in roccia, alcune gallerie (due delle quali visitabili con la dovuta prudenza e l’ausilio di una torcia). Numerose le postazioni d’artiglieria: le piazzole circolari ospitavano pezzi in funzione antiaerea; altri cannoni, di medio calibro, avevano il compito di colpire le posizioni austro-ungariche dell’Alto Garda, la valle di Gresta e lo Zugna, nonché interrompere i collegamenti ferroviari tra Calliano e Rovereto.
Il ritorno avviene attraverso il sentiero dell’Alta via del monte Baldo (segnavia n. 622, direzione San Giacomo). Tale tracciato si imbocca all’uscita del rifugio, sulla sinistra. In prossimità di Bocca Paltrane (1831 m) si osservano numerose caverne, ruderi di baraccamenti e postazioni d’artiglieria. Giunti a Malga Campo (1635 m) è possibile effettuare un’altra breve sosta e concedersi l’assaggio di prodotti caseari. In pochi minuti si può raggiungere la cima di monte Campo, dove si trovano tracce di trincee, un ricovero in roccia e una grande croce bianca posta in ricordo dei caduti in guerra. Il rientro a Bocca del Creèr avviene in circa 30 minuti attraverso la strada sterrata n. 650.
 

ITINERARIO ALTERNATIVO – PARTENZA DA SAN GIACOMO

Partenza: Località san Giacomo, 1196 metri
Arrivo: Località san Giacomo, 1196 metri con punto culminante Monte Altissimo a 2079 metri
Tempo di percorrenza: 6 ore
Dislivello: 833 metri
Difficoltà: escursionistico
Stagionalità: da fine maggio a ottobre
Punti d'appoggio: rifugio Damiano Chiesa, tel. 0464 867130 e rifugio Graziani, tel 0464 867005

Un’alternativa è offerta dal percorso che veniva anticamente usato dalle genti dell'altopiano di Brentonico.
Raggiunta in auto la località San Giacomo si segue una mulattiera identificata dal segnavia 622 che ben presto si restringe trasformandosi in sentiero. La prima parte ripida porta a un panoramico pianoro erboso e di lì a un bosco dal quale si giunge al Monte Campo. Risalendo la cresta si tocca Malga Campo (1630 m) e quindi – restando sul sentiero 622 – il valico erboso di Bocca Paltrane (1831 m) dal quale si gode un bel panorama dei gruppi dell'Adamello e del Brenta e dove si cominciano a incontrare ruderi di casermette e baraccamenti militari. Il sentiero prosegue verso ovest risalendo il crinale nord-orientale del monte Altissimo. In breve si giunge al rifugio Damiano Chiesa.
Il rientro avviene lungo la strada sterrata che dal rifugio Damiano Chiesa porta verso il rifugio Graziani e la Bocca del Creer. Alla Bocca del Creer si svolta a sinistra, continuando a seguire il segnavia numero 633; in circa un’ora, attraversando pascoli e boschi, si giunge alla strada asfaltata tra San Valentino e San Giacomo. Tenendo a sinistra si ritorna in breve a San Giacomo.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- Eugenio Cipriani, Monte Baldo: guida turistico-escursionistica, Athesia, Bolzano, 1993.
- Ovidio Menegus, La prima guerra mondiale sul Monte Baldo, Meschini, Rovereto, 1989.


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