Torrione d'Albiolo

Torrione d’Albiolo_croce di vetta_MGR

L'itinerario sale dapprima facilmente e piacevolmente tra verdi pascoli ma nella seconda parte richiede competenze alpinistiche – in alcuni tratti è necessario l’impiego di imbrago, cordino e moschettoni. Il percorso porta alla scoperta di importanti posizioni della prima linea austriaca e italiana. Il Torrione d'Albiolo, posto a quasi 3000 metri di quota, fu una delle “roccaforti” contese dai due eserciti. Venne conquistato dagli alpini il 21 agosto 1915 con un'azione a sorpresa a cui seguì una vasta offensiva sul Tonale che portò gli italiani ad attestarsi al Passo di Lagoscuro e del Castellaccio. L'importanza del Torrione d'Albiolo però era tale che gli austriaci lo riconquistarono solo un mese dopo, grazie all’impego di un mortaio Skoda da 305 mm e un assalto alla cima con corde e scale. La posizione rimase in mano austriaca fino alla fine della guerra.

Tutta l'area interessata da questa escursione propone affascinanti testimonianze degli eventi bellici.

Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.

ITINERARIO
Dal passo Tonale si raggiunge – a destra della statale 42 che sale dalla Val di Sole – l'antico ospizio medievale di san Bartolomeo, oggi trasformato in albergo. Da qui si prosegue in direzione Val d'Albiolo e passo dei Contrabbandieri. Dopo aver percorso alcune centinaia di metri, sulla destra il segnavia 161 indica il percorso che porta alla “Città morta” e al monte Tonale orientale.
Si sale tra pascoli e ruderi di baite lungo il costone che divide la val d'Albiolo e la val di Strino osservando evidenti testimonianze della Grande Guerra; in circa un'ora e mezza si raggiunge la sommità del costone. La vista si apre sulla val di Strino e i resti della “Città morta”

(vedi scheda Monte Tonale orientale). Qui si lascia il sentiero 161 e si prosegue lungo l'itinerario per escursionisti esperti che sale in quindici minuti al monte Tonale orientale e quindi al Torrione d'Albiolo. Il cammino segue quello che viene chiamato “sentiero degli austriaci”, un percorso, definito in linguaggio militare di “arroccamento”, che collegava gli avamposti della prima linea con il villaggio militare della “Città morta”, da dove salivano anche varie teleferiche.
L'ultimo tratto rende perfettamente le condizioni estreme nelle quali erano chiamati a resistere e combattere i soldati. Rimangono gradinate in calcestruzzo ancora perfettamente conservate e sulla cima, nelle vicinanze della grande croce metallica, tracce della stazione d'arrivo della teleferica, piazzole d'artiglieria e gallerie di collegamento. Il panorama si apre sulla val d'Albiolo e le linee contrapposte dei Monticelli e della cresta di Casamadre, la prima in controllata dagli austriaci e la seconda dagli italiani.
Dalla cima si tiene a sinistra verso il passo dei Contrabbandieri, dove c'erano le prime linee italiane. Raggiunto un bivio si lascia la direzione che conduce al passo del Montozzo e al rifugio Bozzi e si seguono le indicazioni per passo dei Contrabbandieri, dove si giunge in circa 1 ora e dove si possono ammirare i resti di quello che era un importante avamposto militare. Il sentiero che torna verso la val d'Albiolo presenta alcuni tratti impervi, ben attrezzati grazie al lavoro degli Alpini della Val Camonica. Superati i 2681 m del Passo dei Contrabbandieri, si scende verso malga d'Albiolo (2244 metri) lungo il segnavia 111. In questo tratto il nostro itinerario corre lungo il Sentiero della Pace e il percorso torna agevole e senza difficoltà.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- Augusto Giovannini, Dalla Presanella al Cevedale: lungo i sentieri della Grande Guerra, Publilux, Trento, 1996.
- Heinz von Lichem, La Guerra in Montagna 1915-1918: Ortles, Adamello, Giudicarie, Athesia, Bolzano, 1991.
- Daniele Bertolini, La Prima Guerra Mondiale sui Monti del Tonale: storia, luoghi e itinerari, Comitato Forte Strino, Vermiglio (Trento), 2007.
- Walter Belotti, Guerra bianca in Adamello, Ned, Milano, 1990.


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