Monte Testo

Monte Testo_MGR

Una natura per nulla austera con pascoli, abetaie e colori tipici di un altopiano vi attendono sul monte Pasubio, almeno fino a quando non si arriva all'area dei Denti e di cima Palon dove il paesaggio sembra lunare e i segni delle esplosioni sono evidenti. Il Pasubio è stato uno dei campi di battaglia più tormentati della Prima guerra mondiale e questo itinerario permette di visitarne una parte poco conosciuta eppure ricchissima di memorie: il monte Testo.
Abbandonato dall’esercito austro-ungarico come altre parti di fronte nel 1915 per l’arretramento della linea di difesa fu riconquistato solo con l'offensiva di primavera del 1916. Sul Pasubio stazionarono poco meno di 100.000 soldati che segnarono il paesaggio con strade e sentieri, teleferiche e acquedotti, villaggi di baracche, centinaia di gallerie e una lunga guerra di mine. Oltre diecimila di loro vi persero la vita.
Con la macchina si risale lungo la strada provinciale che, passando da Trambileno e da Giazzera, porta fino a Malga Cheserle (1402 m) dove si parcheggia e si prosegue lungo la strada forestale (sentiero 101) che, in poco più di un’ora, porta al rifugio Lancia. Da qui seguite il segnavia E5 102 superando sulla destra il bivio che incontrate poco dopo tenendo il sentiero 102A in direzione monte Testo. Lungo il tragitto incontrate resti di manufatti militari e potete giungere sulla cima proprio percorrendo alcuni camminamenti che partono sulla sinistra. Il settore è stato ripristinato grazie al lavoro dei soci della SAT di Rovereto e del Gruppo Grotte “E. Roner” che ha fatto emergere un notevole complesso di gallerie, trincee, punti di osservazione. È possibile entrare all’interno di postazioni di artiglieria scavate in roccia che permettevano un controllo strategico sulla Vallarsa e sul Pasubio; le feritoie sono affacciate sulla conca di Cosmagnon e sulla catena di monti che dal Roite prosegue verso il Dente Austriaco e il Dente Italiano – teatri della guerra di mine tra l'autunno del 1917 e la primavera del 1918 – e Cima Palon.
Dopo aver visitato le postazioni della cima si scende lungo il sentiero 102A in direzione Bocchetta dei Foxi dove si giunge in 30 minuti circa; da qui si rientra lungo il sentiero 122 in direzione malga Zocchi e quindi verso il parcheggio di malga Cheserle (altri 30 minuti).
Un’interessante deviazione è quella che da Bocchetta Foxi porta al Corno Battisti, dove nell’estate del 1916 vennero catturati gli irredentisti trentini Cesare Battisti e Fabio Filzi. Anche questa montagna, a lungo contesa tra i due eserciti, conserva ancora molti resti della presenza dei due eserciti. Per la visita al Corno Battisti è possibile leggere la descrizione qui. Per rientrare a malga Cheserle si può tornare a Bocchetta Foxi e scendere a Malga Zocchi oppure seguire le indicazioni per il valico del Menderle, il monte Spil e malga Monticello (1395 m).

Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.

Per le escursioni in Vallagarina sono disponibili alcuni utili strumenti.
La guida “I luoghi della Grande Guerra in Vallagarina” viene distribuita gratuitamente presso il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e all'info point dell’Azienda per il turismo Rovereto e allagarina (scarica qui la versione pdf).

La mappa escursionistica “Vallagarina. I luoghi della Prima guerra mondiale” è una carta topografica realizzata da 4Land in vendita presso il bookshop del Museo della Guerra di Rovereto e l'Info Point dell'Apt di Rovereto al costo di 1 euro.
E' disponibile una versione digitale gratuita della mappa per dispositivi mobili. Per ottenerla è suffciente scaricare gratuitamente l’applicazione Pdf Maps e poi cliccare qui.


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