Il campo trincerato di Clemp

Campo trincerato di Clemp

Il caposaldo trincerato di Clemp si trova in Val Rendena, poco sopra l’abitato di Sant’Antonio di Mavignola, tra Pinzolo e Madonna di Campiglio. Quest’opera era parte di una linea permanente di difesa realizzata a sud del Passo Campo Carlo Magno: dal Doss del Fò, sulle estremità orientali della Presanella, la linea scendeva a Clemp, attraversava la valle e risaliva al Doss del Sabion. Nelle intenzioni del Comando austro-ungarico, questo sistema difensivo costituito da trincee, camminamenti e da casematte con funzione di ricoveri per la truppa, avrebbe dovuto proteggere lo sbarramento del Tonale e garantire il controllo delle vie di collegamento.

Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.

ITINERARIO
L’itinerario proposto parte dall’abitato di Sant’Antonio di Mavignola. Lasciata l’automobile ci si incammina lungo una comoda e piacevole strada forestale costeggiata dai capitelli della Via Crucis, immergendosi ben presto nel bosco. In un’ora di cammino si raggiunge la località Clemp dove si può ammirare uno stupendo panorama che spazia dalle Dolomiti di Brenta ai ghiacciai dell’Adamello. Da qui non sarà difficile scorgere una breve trincea che conduce ai ruderi della caserma in muratura. Grazie alla sua posizione sopraelevata, questa struttura dominava la Valle di Campiglio fino a Carisolo e poteva così controllare un territorio piuttosto vasto e, allo stesso tempo, strategico.

La fortificazione, lunga complessivamente una quarantina di metri, si articolava in diversi ambienti fra cui una fuciliera attraversata da due file sovrapposte di feritoie, ancora oggi ben visibili, che dominano i tornanti della strada per Madonna di Campiglio. Della casamatta restano solo i muri perimetrali e alcuni tratti della volta che, tuttavia, rendono l’idea di quella che era la struttura originaria. Fonti d’archivio rivelano che l’incarico di realizzare una caserma in questa località fu affidato alla ditta Zontini di Riva del Garda nel novembre 1914, a pochi mesi dallo scoppio della guerra con l’Italia. L’opera sarebbe dovuta servire, molto probabilmente, per offrire un ricovero e un punto d’appoggio alle truppe che dovevano presidiare la linea di difesa. Secondo alcuni storici la caserma venne ricavata riadattando un edificio già esistente. Nei dintorni rimangono resti di trincee e una cisterna per l’acqua.

Al termine della visita è possibile tornare verso il punto di partenza percorrendo a ritroso la strada forestale seguita all’andata. In un’ora di cammino si ritorna all’abitato di Sant’Antonio di Mavignola. Chi desidera prolungare l’itinerario può invece imboccare il sentiero SAT n. 278 che sale verso i pascoli di malga Valchestria. Dai fienili di località Clemp ci si addentra nuovamente nel bosco, guadagnando rapidamente quota. Lungo il percorso si possono osservare le tracce delle trincee che costituivano la linea difensiva, seguirne l’andamento e capire come erano disposte sul terreno. La malga è raggiungibile in circa un’ora di cammino. Il ritorno avviene, anche in questo caso, dallo stesso sentiero.


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