Monte Tonale Orientale

Monte Tonale Orientale_crinale Cima Biolca,Presanella sullo sfondo_MGR

Sin dalla metà dell'Ottocento i genieri dell'Impero austro-ungarico realizzarono difese adeguate a sbarrare una possibile avanzata italiana attraverso il passo del Tonale. Nel tempo mutarono strategie, armamenti e tecniche sicché alcuni forti, come forte Strino, divennero obsoleti e vennero costruiti di nuovi, come ad esempio forte Zaccarana.

L'itinerario che porta al monte Tonale Orientale ci permette di verificare questi cambiamenti ma anche di comprendere la complessità dello sbarramento del Tonale, osservare tratti di prima linea austriaca e immaginare le atmosfere degli avamposti.

Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.

ITINERARIO
L’itinerario parte da forte Strino, situato nei pressi di Vermiglio, lungo la strada statale n. 42 che dalla Val di Sole porta al Passo del Tonale. Il forte, restaurato negli anni ’90 del secolo scorso, merita sicuramente una visita: ospita una esposizione dedicata alla Prima guerra mondiale e mostre temporanee d’arte contemporanea.
Da forte Strino si risale lungo un ripido sentiero seguendo le indicazioni “Val Strino” fino a incrociare la vecchia strada del Tonale. Sempre tenendo per Val di Strino si supera il rio omonimo fino ad incontrare la strada militare che giunge da forte Mero e il villaggio militare detto “Caserme di Strino”. Si prosegue in direzione di forte Zaccarana; lungo la salita si osservano numerosi posti di guardia e posizioni trincerate.
Forte Zaccarana appartiene a una generazione di opere fortificate più recente rispetto a quella di Strino; costruito con calcestruzzo rinforzato con barre e cupole d'acciaio, oggi reca evidenti segni dei bombardamenti italiani e degli interventi dei recuperanti nel dopo guerra. Negli anni scorsi è stato interessato da un intervento di pulizia e messa in sicurezza.

Da forte Zaccarana parte il sentiero 160 che conduce al monte Tonale Orientale. Il sentiero è indicato col termine dialettale “bozerlait”, derivato dal tedesco “Wasserleit”, ovvero canale di trasporto per l'acqua: lungo questo itinerario scendeva infatti una canaletta che riforniva il forte.
Proseguendo si incrocia il segnavia 137 che proviene dalla sottostante malga Strino e che ci accompagna per un tratto prima di deviare per i laghetti di Strino e il monte Redival. La nostra escursione prosegue lungo il sentiero 137 A in direzione della “città morta”, resti di un villaggio militare austro-ungarico posto a quota 2500 metri circa. Non è difficile immaginare come queste rovine fossero un tempo l'ultima tappa per i soldati prima di proseguire per gli avamposti e le prime linee austriache tra cima Biolca, Monte Tonale orientale e quota 2841.
Da qui, in poco meno di 200 metri di dislivello e circa 20 minuti di camminata, si raggiunge la cima del monte Tonale orientale dal quale è possibile godere uno splendido panorama sul Torrione d'Albiolo, prima linea austriaca con la sottostante val d'Albiolo, allora terra di nessuno, mentre al passo dei Contrabbandieri erano acquartierati gli italiani.

Per il rientro si può scegliere di ripercorrere il percorso dell’andata oppure scendere fino al punto in cui si incontra il sentiero che sale dalla val d'Albiolo, proseguire sul crinale che separa la val Vermiglio e la val di Strino in direzione cima Biolca, evitando di scendere verso la “città morta”, lungo un sentiero non segnato ma intuibile. Da cima Biolca si scende poi tra prati e resti di trincee in direzione forte Zaccarana; da qui è poi facile rientrare a forte Strino lungo il percorso d'andata.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Daniele Bertolini, La Prima Guerra Mondiale sui Monti del Tonale: storia, luoghi e itinerari, Comitato Forte Strino, Vermiglio (Trento), 2007
Augusto Giovannini, Dalla Presanella al Cevedale: lungo i sentieri della Grande Guerra, Publilux, Trento, 1996
Heinz von Lichem, La Guerra in montagna 1915-1918: Ortles, Adamello, Giudicarie, Athesia, Bolzano, 1991


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