Refavaie

Il monumento in ricordo dell'ex cimitero di Refavaie

Per lungo tempo la zona di Refavaie rappresentò un importante crocevia per chi, dalla valle del Vanoi, era diretto alla val di Fiemme. Infatti, da qui partono i sentieri che portano ai valichi di Sadole e di Valmaggiore, un tempo le vie di collegamento più agevoli con i territori situati oltre la catena del Lagorai.
Durante la Prima guerra mondiale, Refavaie divenne un importante centro logistico dell’esercito italiano. Nei primi mesi del conflitto questa zona rimase nella terra di nessuno e fu interessata da movimenti di pattuglie sia italiane che austro-ungariche. Durante le ricognizioni avvenne anche qualche scontro; il più cruento ebbe luogo il 18 giugno 1915, quando due plotoni di alpini che rientravano da cima Paradisi furono sorpresi e fatti bersaglio di fucilate da alcuni soldati bavaresi. Dopo l’avanzata italiana verso il Lagorai dell’estate 1916, Refavaie divenne zona di retrovia e qui furono costruiti baraccamenti, depositi, infermerie, strade e teleferiche verso le posizioni in quota e un piccolo cimitero.

Prima di intraprendere un’escursione invitiamo a verificare sempre le condizioni del tracciato da percorrere presso le Aziende di Promozione Turistica e sul sito della SAT Società Alpinisti Tridentini.

ITINERARIO
La visita a ciò che rimane delle strutture costruite dai soldati italiani inizia al rifugio Refavaie. S’imbocca la stradina selciata sulla destra, seguendo inizialmente i segnavia per i sentieri 335 e 320. Dopo pochi metri, prima di un ponte, si trovano le indicazioni per i manufatti militari. Ancora qualche minuto e s’incrocia la forestale che sale da Refavaie verso la val Fossernica; qui si trova un altro cartello segnavia, accompagnato da un pannello con alcuni cenni storici sulla zona.
Si continua a salire fino ad arrivare al primo manufatto: si tratta di una fontana di forma ottagonale realizzata dagli alpini del battaglione Val Tagliamento. Su uno dei lati della vasca compare uno stemma scolpito nella pietra che ricorda la compagnia che costruì la fontana.
Poco più in alto il sentiero si biforca. Come indicano i cartelli, proseguendo a destra si possono raggiungere gli “stoli”, due gallerie-deposito scavate nella roccia. Un parapetto di cavi metallici protegge il breve tratto di sentiero che precede gli ingressi. All’esterno della prima galleria si trova un’iscrizione a ricordo della 278ª compagnia del Val Tagliamento, il battaglione dell’8° reggimento alpini che realizzò queste strutture.
Dopo la visita agli “stoli” si torna sui propri passi fino al bivio nei pressi della fontana, per dirigersi quindi verso il monumento dell’ex cimitero.
La traccia attraversa un prato e permette di gettare uno sguardo dall’alto alla zona dei masi di Capriolo. Tra la vegetazione, sulla destra, si può vedere l’arco d’ingresso di un’altra galleria. Questo “stol” è attualmente usato come deposito privato ed è chiuso da un portone metallico. Anche qui, sulla chiave di volta, si trova una testimonianza lasciata dai costruttori, in questo caso la 152ª compagnia del battaglione Monte Arvenis.
Si prosegue seguendo un muretto a secco fino a vedere, al limitare del bosco in alto a destra, il monumento eretto a ricordo del cimitero che qui sorgeva e che fu dismesso nel 1917, quando tutte le salme che vi erano sepolte vennero trasferite al cimitero di Caoria. Si tratta di un alto cippo di porfido a base triangolare, sulla cui sommità è stata posta una croce. Una lapide sul lato rivolto a valle ricorda i soldati caduti sul Lagorai. Si sale lungo la costa erbosa fino a raggiungerlo. Da questa posizione si domina tutta la sottostante zona di Refavaie.
Dopo aver ammirato il monumento, si torna ancora una volta al bivio, per poi ridiscendere il sentiero dell’andata e rientrare al rifugio.


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