Tavola

L'imbuto di Carzano

Ljudevit Pivko era un luogotenente sloveno irredentista intento a colpire dall'interno dell'impero austro-ungarico; divenne l'inaspettato alleato degli italiani, aiutandoli a tentare un attacco a sorpresa per oltrepassare le linee nemiche. Pivko consegnò i bozzetti topografici della linea difensiva in Valsugana; il maggiore italiano Cesare Pettorelli Lalatta ritenne attendibili gli schizzi e il Servizio Informazioni dell'Esercito Italiano decise di organizzare un'azione a sorpresa sulle linee austro-ungariche.

La notte del 18 settembre, a partire da Scurelle, gli italiani guidati dal generale Attilio Zincone penetrarono attraverso le linee nemiche grazie all'opera di congiurati: varchi aperti nelle traverse, linee telefoniche e telegrafiche spezzate, soldati nemici addormentati con l'oppio. Le truppe italiane, per lo più inesperte e mal equipaggiate, furono guidate attraverso una passerella larga 80 piedi, un vero e proprio imbuto, causando un grave ritardo nelle operazioni: un solo battaglione raggiunse Carzano. Quando i nemici iniziarono a reagire, Zincone ordinò la ritirata, comando che non raggiunse l'isolato battaglione e provocò pesanti perdite. Il piano, che avrebbe potuto cambiare significativamente il corso della guerra, fallì quella notte.